domenica 4 novembre 2012

Sostiene Henry Miller

Quoto da un articolo del Foglio di qualche giorno fa il parere di Henry Miller sull'Ulysses:
  “Come quadro naturalistico l’‘Ulisse’ fa appello soltanto al senso dell’olfatto: diffonde un sublime odore mortuario”. “Joyce discende dalla figura dell’uomo di studio medievale, ha in sé il sangue di un prete, è consumato dalla propria incapacità di partecipare alla vita comune, quotidiana degli esseri umani”. “E’ in Joyce che si osserva quel particolare difetto dell’artista moderno: l’incapacità di comunicare con il lettore”. “Leggendo l’‘Ulisse’, abbiamo la sensazione che la mente sia diventata un registratore”. “Joyce non è un realista, non è neanche uno psicologo, non c’è un tentativo di costruire personaggi: ci sono solo caricature di umanità (…) in fondo, c’è un profondo odio per l’umanità, l’odio dello studioso”
Max e i fagociti bianchi, 1938
Giudizio che condivido pienamente.

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