lunedì 30 luglio 2012

Armenti del sole

Complice un pomeriggio relax davanti a casa in montagna, completo anche Gli armenti del sole.
Che dire?
Joyce continua a parodiare tutto e il contrario di tutto, ma il gioco comincia a mostrare la corda. Dopotutto, si fa presto a prendere in giro la prosa di due o tre secoli fa, non ci vuole la scala a rendere comico il tutto. I commentatori esaltano i cambi di stile, i dotti riferimenti a questo o quell'autore, ma non è che sia tanto diverso dai cartelloni goliardici che fiorivano nelle università, quando gli studenti sapevano ancora scrivere. Il finale, invece, con quel sovrapporsi di voci nel pub, mi è risultato più interessante.
Un giorno, neanche tanto lontano, qualcuno parodierà Joyce, i suoi flussi di coscienza, i suoi giochi di parole. E allora rideremo, magari di gusto.

E adesso, bisogna prendere il coraggio a due mani ed affrontare le centocinquanta pagine di Circe.

domenica 22 luglio 2012

Altri due capitoli

Approfittando di qualche giornata di ferie, passati i Ciclopi e Nausicaa. Continua la vena dissacrante (forse troppo) di JJ.
Alla fine dei Ciclopi un siparietto divertente. Il discorso di Bloom sull'amore contro l'odio e la crudeltà, a dire il vero, suona un po' fuori luogo considerando il personaggio, a meno che non stesse scherzando e volesse fa arrabbiare l'interlocutore (cosa che gli riesce benssimo). Che ci credesse, sembra strano.

In Nausicaa c'è un cambio di passo nello stile che è effettivamente notevole. Peccato che tutta questa maestria stilistica faccia da supporto ad ua storia grottescamente sordida. Il curatore dell'Analysis dice che così Bloom viene mostrato in tutta la sua umanità, rendendocelo così simile a noi. A parte il fatto che non so quanta gente ci sia che si masturba su di una scogliera guardando una ragazza, torno a dire che di questi e altri dettagli dei personaggi al lettore importa poco.

mercoledì 11 luglio 2012

Piccola riflessione su cosa renda un personaggio letterario interessante

Alcuni commentatori vanno in estasi quando Joyce ci rende noto che Bloom evacua, scorreggia e taciamo del resto. Questo perché in questo modo il personaggio di Bloom ci verrebbe presentato nella sua più autentica umanità.
Mi permetto di dissentire. Cosa cerchiamo nei personaggi letterari? Non so voi, io cerco grandezza, nel bene e nel male. Aragorn del Signore degli anelli indubbiamente sarà andato al gabinetto e, viste le porcherie che mangiava, chissà quali flatulenze doveva infliggere alla compagnia dell'anello. Tuttavia tolkien non ritiene di doverci mettere a parte di questo aspetto. Anche per Ivan Karamazov sarebbe così, ma Dostojevskj ci parla del suo gelido ateismo e sul resto tace. provate a domandarvi: vi manca l'essere edotti dei rpoblemi intestinali di Aragorn o di Ivan? A me no: nei personaggi letterari cerchiamo proprio quello che è diverso da noi, la grandezza, nel bene e nel male, l'estremizzazione di un carattere, l'eroismo o la suprema vigliaccheria, la malvagità portata alle estreme conseguenze o l'amore senza se e senza ma che noi non riusciamo a vivere. Lord Jim, il giudice Walden di Meridiano di sangue, il pricipe Stavrogin dei Demoni, Frodo Baggins, Don Gately di Infinite Jest, don camillo e Peppone, tutti a loro modo sono più grandi di noi, ed è per questo che ci inetressa sapere cosa fanno e cosa dicono.
Charles Moeller osserva che Bloom è un personaggio più vissuto che vivente, e non riesco a dargli torto.

Gran finale delle Sirens

Pprrpffrrppffff
Una riflessione sulla musica, Bloom la chiude così, con una gran scorreggia.
Ora, a parte il tedio di questi libri che parlano di libri, dell'arte che ragiona sull'arte ecc., è mai possibile che alla fine Joyce finisca sempre per dire: "Be', non prendete quello che ho scritto troppo sul serio". Alla fine questo continuo parodiare, dissacrare, ridicolizzare fa sorgere un dubbio: ma Joyce aveva qualcosa da dire, o sta solo prebdebdosi gioco di noi? Di noi, lettori che avanziamo tra seicento pagine per nulla semplici e spesso poco piacevoli.
Viene voglia di leggere Maigret o don Camillo.